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incentivo a fondo perduto 2022

Incentivo a fondo perduto

Incentivo a fondo perduto per
Transizione Digitale organismi culturali e creativi
(Decreto Ministero della Cultura 19 ottobre 2022, n1. 385)

A partire dal 3 novembre 2022 e fino al 1 febbraio 2023, sarà

possibile presentare domanda di agevolazione a valere sul nuovo incentivo a fondo perduto TOCC “Transizione

digitale organismi culturali e creativi”, che mette a disposizione contributi a fondo perduto fino

all’80% per progetti riguardanti:

Creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online;

Diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico e verso l’estero;

Attività per la fruizione del proprio patrimonio attraverso piattaforme digitali e format narrativi;

Digitalizzazione del proprio patrimonio con obiettivo di conservazione, diffusione e condivisione;

Incremento del crowdsourcing e sviluppo piattaforme open source per la realizzazione e condivisione

di progetti.

Soggetti Beneficiari per l’incentivo a fondo perduto

Micro e Piccole imprese, incluse le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le

fondazioni, le organizzazioni no profit, nonché gli Enti del Terzo settore iscritti o in corso di iscrizione

al RUNTS e già costituiti al 31/12/2020. Risulta inoltre possibile presentare progetti sottoforma di

rete, con accordi di partenariato o forme contrattuali di collaborazione preventive, in numero minimo

di 3 e massimo 5 soggetti, con i succitati requisiti

Progetti ammissibili

I progetti proposti possono avere un valore massimo di € 100.000.00 e una durata massima di 18 mesiProgetti ammissibili

I progetti proposti possono avere un valore massimo di € 100.000,00 e una durata massima di 18

mesi in uno o più dei seguenti ambiti di attività: Musica, Audiovisivo e radio (inclusi film, cinema,

televisione, videogiochi, software e multimedia), Moda, Architettura e Design, Arti visive (inclusa la

fotografia), Spettacoli dal vivo e Festival, Patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi

archivi, biblioteche e musei), Artigianato artistico, Editoria, libri e letteratura.

Spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese sostenute in:

Impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili;

Servizi specialistici e beni immateriali come software, brevetti, marchi, certificazioni etc.;

Opere murarie fino al limite massimo del 20% (adeguamenti, impiantistica e altri funzionali);

Capitale circolante fino al limite massimo del 20% (materiali, utenze, fitti e servizi funzionali).

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni sono concesse esclusivamente sotto forma di contributo a fondo perduto nella

misura massima dell’80% del progetto di spesa ammissibile e comunque per un importo massimo

pari a € 75.000,00. I soggetti realizzatori dovranno garantire la copertura finanziaria residua del

progetto apportando un contributo finanziario attraverso risorse proprie o finanziamenti esterni.

Concessione del contributo

L’erogazione del contributo avviene mediante presentazione di Stati Avanzamento Lavori (SAL),

al massimo pari a 2, con un SAL a Saldo pari almeno al 10% del contributo concesso. Risulta

possibile, previa presentazione di apposita fidejussione, ottenere un anticipo del 10% massimo del

contributo concesso entro 30 giorni dalla sottoscrizione del provvedimento.

consulenza tattica Vicnenzo Turiello esperto marketing e business

Per maggori informazioni e per accedere all’incentivo contattaci:

  • email: info@consulenzatattica.it
  • call & whatsapp: +39 3509608037




Scegliere il giusto modello di business plan ci aiuta a centrare obiettivi importanti

Le metodologie in grado di supportare pianificazione e sviluppo di un piano d’impresa sono molteplici e di varia natura. Ciascuna variante è stata pensata per supportare aspetti diversi della gestione d’impresa ed esistono modelli particolarmente indicati allo sviluppo di una startup.

Il metodo Lean è perfetto per una gestione agile che valorizzi l’offerta

“Lean” è un aggettivo inglese che sottintende una tipologia di azione di natura agile, snella, veloce. Questa strategia pone l’accento sulla definizione di caratteristiche, costi e benefici di un progetto, al fine di dettagliare una proposta di investimento utile alla richiesta formale di un prestito finanziario. Un approccio Lean al business plan è incentrato sulle caratteristiche primarie della strategia aziendale, gli obiettivi da raggiungere, strumenti e attrezzature da acquistare, una stima del budget necessario alla produzione di un prodotto, una previsione di crescita dell’attività.

La produzione di un piano Lean è altresì utile alla divulgazione della strategia, visione e progettualità del piano all’interno dell’azienda, diventando non solo un efficace vademecum per le persone coinvolte, ma un valido strumento di promozione della startup.

Un business plan di questo tipo si sofferma maggiormente sull’esame di dati finanziari e caratteristiche del servizio erogato, evitando di dilungarsi sulla storia della startup per concentrarsi maggiormente sui prospetti di vendita, le spese e il flusso di cassa.

Il “One-Page Business Plan” ti spinge a sintetizzare i punti chiave del tuo progetto

Un progetto di marketing di una sola pagina è un format che si sposa bene non solo con la presentazione sintetica di una strategia di business, ma alla determinazione di obiettivi e traguardi primari di una startup. Ogni parte della scheda presenterà in modo ordinato una lista di contenuti chiari e concisi, favorendo una lettura immediata del documento, di facile interpretazione.

Questo tipo di business plan è la scelta perfetta per le startup che desiderino presentare nel modo più semplice possibile un programma. Un altro grande vantaggio di un prospetto sintetico è la possibilità di apportare modifiche ai contenuti in modo veloce e immediato, senza la necessità di dover rimettere mano a un documento complesso o corposo. Allo stesso modo è più facile apportare modifiche alla struttura generale del piano qualora subentrino imprevisti, implementazioni o nuove idee.

Un business plan realizzato su una pagina è perfetto per presentare in modo sintetico un progetto aziendale a potenziali stakeholders, solitamente poco propensi a investire tempo prezioso nella lettura di un documento troppo fitto e dettagliato. Questo tipo di format è perfetto per un appuntamento conoscitivo, dando la possibilità agli interlocutori di comprendere in modo chiaro e immediato i concetti base del nostro business model. Scegliere un approccio one-page non preclude la preparazione di un business plan più esaustivo, che può essere condiviso una volta che il modello più sommario avrà acceso l’interesse sull’iniziativa economica proposta.

Un business plan convenzionale è indispensabile per la pianificazione di un progetto complesso

Business plan di natura più formale e approfondita si rendono necessari ogniqualvolta una startup abbia l’esigenza di presentare un piano articolato ad eventuali sponsor. Un progetto che punti a dare risultati sulla lunga distanza ha il compito di approfondire ogni aspetto del piano da sviluppare, ogni dettaglio su servizi e prodotti, il pubblico a cui l’offerta è rivolta, la visione che anima l’iniziativa e il suo valore per i consumatori di riferimento. Questa tipologia di agenda imprenditoriale ha il compito di persuadere potenziali investitori della bontà del programma presentato, con l’obiettivo di ottenere un prestito o un finanziamento a supporto della startup.

I requisiti di un business plan formale vanno al di là della sua funzione progettuale. In questo caso il piano aziendale deve anche rispondere a precise aspettative di immagine, rispettare una formattazione ordinata del documento e un’esposizione chiara dei contenuti, apparire comprensibile, accattivante e professionale. Un business plan convenzionale ha il compito di illustrare con precisione e in modo dettagliato l’impiego dei finanziamenti richiesti e quale tipo di ritorno ci si aspetta dal loro investimento. Un elenco completo dei soci che sosterranno l’iniziativa servirà a sottolineare il potenziale di un team qualificato e affidabile, rassicurando gli sponsor sulla solidità del progetto.

Stilare un business plan impeccabile significa investire sul futuro della tua startup

Prendersi il tempo per analizzare a fondo ogni aspetto di un’idea di business e creare un piano esaustivo è il miglior tipo di investimento possibile per il successo di un progetto.

Nessuno dovrebbe avere la presunzione di navigare a vista mentre in gioco ci sono in ballo interessi e investimenti importanti. Una rigorosa pianificazione del budget e una vigile attenzione su ogni attività di marketing sono indispensabili per acquisire capacità di controllo e visione consapevole di ogni obiettivo di business.

Riuscire a centrare il pubblico di riferimento è sempre un ottimo punto di partenza. Tracciare un identikit dei nostri potenziali clienti ci permette di pianificare strategie atte non solo a promuovere prodotti e servizi, ma intercettare e soddisfare precise aspettative del mercato.

Raccogliere analisi e proposte in un business plan chiaro e inappuntabile ti aiuterà a presentare le tue idee in modo convincente, conquistando la fiducia di investitori, sponsor e potenziali clienti.

Il valore di un business plan attendibile non si esaurisce al termine della sua fruizione promozionale. Un piano marketing ben realizzato diventerà un vero punto di riferimento nella gestione di ogni tipo di attività aziendale. I dati raccolti durante la gestione della startup determineranno migliorie e revisioni strategiche in grado di perfezionare la pianificazione.

Vivere la gestione di una startup significa essere quotidianamente ispirati da nuovi spunti; conoscere il reale impatto di prodotti e servizi nell’esperienza dei clienti; capire quanto delle nostre offerte venga apprezzato e cosa debba essere migliorato; quali rischi e opportunità richiedano la nostra immediata attenzione.

Tenere traccia di ogni attività confrontandosi con il business plan contribuisce a mantenerci vigili e solerti, senza perdere di vista eventuali priorità e gli obiettivi a lungo termine prefissati. Per questo motivo un piano marketing di carattere gestionale differisce da uno divulgativo per lunghezza e approfondimento dei dettagli, concentrandosi sulla pianificazione dell’aspetto operativo.

Riuscire a mettere a punto un business plan efficace per il lancio di una startup richiede non solo capacità strategica e di visione, ma la possibilità di raccogliere più informazioni e dati possibili attraverso attività di ricerca.

Una volta determinate le linee guida essenziali per il comparto direttivo e operativo, curare un format e un’esposizione adeguata sarà d’aiuto per catturare l’interesse di sponsor e investitori.

Un buon piano marketing non è automaticamente garanzia di successo, ma un valido punto di riferimento nella gestione di una startup, uno strumento capace di proteggerci da imprevisti e investimenti sbagliati. L’esperto di leadership e comunicazione Simon Sinek ci ricorda che “le persone non ci scelgono per quello che facciamo, ma per come lo  facciamo”. Curare l’aspetto comunicativo del piano marketing aiuterà a rendere il tuo progetto più accattivante, conquistando l’attenzione di nuovi sponsor.

Non c’è ripresa senza analisi

Tutto diventa meno prevedibile e tutto quello per cui abbiamo studiato, cosi come lo conoscevamo, forse è da buttare.
Una cosa è certa non saremo più quelli di prima.
Non ci muoveremo più come prima e non avremo forse le stesse abitudini di prima

Sicuramente il mondo del marketing e della comunicazione aziendale, ha bisogno di fronteggiare questa situazione e la resa non è assolutamente la mia strada preferita

“di doman non c’è certezza.” E oggi più che mai bisogna rispolverare quei vecchi libri per trovare la soluzione.


La storia insegna!

E proprio dopo la peste l’inversione di tendenza fu quella di spostare le attività produttive specialmente lana e seta dalla città alle campagne a causa degli elevati costi di manodopera.

Questi lavori vennero affidati a lavoratori che alternavano il filatoio e il telaio ai lavori dei campi. Questo venne chiamato sistema domestico, forse oggi utilizzeremo un inglesismo per definirlo smart working, o la chiameremo diversificazione di reddito ma tutto sommato non possiamo vantare nulla di nuovo se nel 1300 le esigenze spinsero le persone, pur non conoscendo l’inglese,  ad adattarsi ad una nuova normalità


Proprio in questi giorni leggendo qua e la cercavo risposta ad una domanda:
Cosa si aspettano i nostri consumatori una volta terminata l’emergenza?


Una frase in particolare di Albert Camus mi ha aiutato a riflettere su un tema fino ad oggi non approfondito dal 70% delle aziende e battitori liberi.

La peste aveva ricoperto ogni cosa: non vi erano più destini individuali, ma una storia collettiva, la peste, e dei sentimenti condivisi da tutti.

Una sentimento comune che riparte dal territorio, questo forte legame interrotto.

Tante volte le aziende parlano di territoriale senza mai entrarci pienamente, senza mai far emergere quel sentimento di appartenenza innato in noi.

Le relazioni e le collaborazioni, quel senso comune che definiamo co-marketing, che nel passato hanno aiutato i nostri predecessori a rimettersi in piedi e rimettere in piedi un paese, oggi più che mai dovrebbe essere il giusto sentimento di ripartenza.

Spesso sento dire: quando ritorneremo alla normalità?
La mia irrilevante risposta è: ci adatteremo ad una nuova normalità.

Una nuova normalità che immagino metta al centro l’individuo e l’individualità nei processi di acquisto e il territorio e la comunità al centro della comunicazione

In quanti a Giugno affolleranno i centri commerciali, con quanta diffidenza vedremo il prossimo a meno di un metro?
Non c’è presunzione nel tentare di rispondere a queste domande ma per chi opera nel mondo del marketing strategico, il coraggio della risposta deve prevalere sulla percentuale di errore.

Dovremmo essere in grado di offrire esperienze alternative.
Dovremmo essere in grado di accantonare, almeno nell’immediato, l’ascia estremamente commerciale e metterci ancora una volta a disposizione dei nostri consumatori

Sicuramente non c’è risposta certa a come ognuno di noi risponderà agli stimoli che il mondo del marketing ci sottoporrà ad emergenza finita.


Impegnarsi in una riflessione legata alla fotografia dello stato attuale del nostro business, ed immaginare come i nostri utenti si comporteranno e di conseguenza le nostre aree di miglioramento ci permette di recuperare un tempo altrimenti perso.

Non c’è risposta certa delle nostre reazioni agli stimoli che il mondo del marketing ci sottoporrà ad emergenza finita.


Impegnarsi in una riflessione legata alla fotografia dello stato attuale del nostro business, ed immaginare come i nostri utenti si comporteranno e di conseguenza le nostre aree di miglioramento ci permette di recuperare un tempo altrimenti perso.

Forse davanti un buon vino
Forse dopo aver letto un buon libro

Sicuramente a casa!